[...]La Barbagallo non è l'unica ad oscillare tra due linguaggi: infatti più di lei Elio Torrieri combina modalità veristiche con soluzioni lessicalmente informali, privilegiando quest'ultime nelle opere più recenti, ponendosi a metà tra iconismo e aniconismo, come avviene da qualche anno a Monica Melani, la quale da tempo realizza acquerelli, facendo gocciolare su un foglio di carta inzuppata d'acqua colori, che, sciogliendosi, assumono varie morfologie. Di recente è riuscita a far emergere tra le macchie informi, così ottenute, evanescenti sembianze.[...] | [...]Barbagallo isn't the only one to swing between two languages: More than her, indeed, Elio Torrieri combines realistic things with lexically informal solutions, giving them priority in the latest artworks, setting itself between iconism and aniconism, as happened for a few years to Monica Melani, who uses watercolors, dripping colors on a wet papersheet. The colors, mixing up to each other, assume different morphologies. Recently she brings out evanescent forms from the obtained shapeless stains[...]
Testo del Prof. Giorgio Di Genova | Text by the Prof. Giorgio Di Genova

06/11/2015

Testo del Prof. Giorgio Di Genova | Text by the Prof. Giorgio Di Genova

Percorsi d'Arte in Italia 2015 | Art paths in Italy 2015

Straordinarie energetiche, anche acquerellate, sensazioni pittoriche, quelle dell'artista che fantasmagoricamente si protendono ad indagare la trasmutazione della materia e delle supreme leggi che la governano concertando un innovativo sorprendente metodo di indagine artistica ed al contempo psicologica, sensoriale ed introspettiva propria del metodo melAjna®, profondamente rivolto alla potente veicolazione figurativa ed emotiva dei meccanismi fisici e metafisici che vigorosamente intervengono ed interagiscono nel processo creativo, al fine di eternarne la cromatica sublime poetica immanenza che viene meravigliosamente trascesa ed effusa attraverso briose vivaci deflagrazioni tonali cariche di coinvolgente pathos espressivo ed immersivo filosofico trasporto. Colte ed ineguagliabili perlustrazioni stilistiche, le sue, che superbamente si dispiegano a coniugare la superlativa fascinazione per la complessa ardua tecnica dell'acquerello con la monumentale intensità di vibranti suggestioni emotive ed ardenti stati d'animo che magistralmente si amalgamano vivificando superlativi tableaux vivants in cui l'elemento formale ed il dato reale vengono trasfigurati in esclusive coinvolgenti sensazioni emotivo-cromatiche che diventano, quindi, vivido e sincero specchio dell'intimo vissuto espressivo e creativo dell'artista e, grazie ad una decisa empatica volontà immedesimativa con l'ambiente circostante, di quanti si fermano a rimirare e godere la stupenda malia incarnata dalle variopinte sfumature degli intimistici brani pittorici che sanno stupendamente inebriare ed allietare lo spirito e l'animo muovendo la sensibilità dello Spettatore. Superiore strabiliante capacità cromatica, quella di Monica Melani, mirabilmente connotata da una lirica immersiva pittura che eruditamente si orienta verso la ricerca della potente dimensione energetica emanata da un colore che, nel coniugarsi indissolubilmente con la luce e con le vibrazioni del Cosmo, incarna il principio manifesto e concreto di ogni genesi, venendo esso indagato ed esplorato non già nella sua accezone puramente fisica ma nel suo sostanziale apparire come evanescente incorporea luminescenza, fonte di creazione e rigenerazione, vibrante di primsatici bagliori, che nell'essere generati diventano essi stessi meravigliosa e perfetta forma. Sapienza di mente e sensibilità di cuore, quelle possedute dall'autrice, nel trattare la superficie pittorica come un autentico campo di azione in cui le emozioni si disvelano e la realtà si trasfigura attraverso l'autoreveole ausilio di un'incantevole cromatica pittura che getta un vero e proprio ponte tra l'immensa forza del pensiero e le mutevoli molteplici apparenze delle forme, tramutando le splendide composizioni in autentici portali dimensionali che uniscono, mediante la vibrazione energetica della luce creatrice, il visibile e l'invisibile in una catartica purificatoria palingenesi figurativa la cui spettacolare visione invoglia l'individuo a confrontarsi ed a scambiare i propri primigeni sconfinati impuulsi emotivi, riportati con naturalezza sugli spazi pittorici assegnati, rendendo affascinante la narrazione dei propri sentimenti. | Extraordinary energetic -and waterpainted- pictorial sensactions are those transmitted by the artist who reach out phantasmagorically to check the matter transmutation and the supreme laws that manage it, concerting an innovative method of artistic -still psychologic, sensorial and introspective- investigation typical of the melAjna® method, deeply focused on the powerful figurative and emotive diffusion of the physical and metaphysical mechanisms that vigorously intervene in the creative process, to eternalize the sublime, chromatic and poetical immanence marvelously transcended and effused through vivid tonal explosions full of envolving expressive pathos and immersive philosophical transport. Her cultured and unique stylistic sweeps, superbly combine the superlative fascination for the complex and hard watercolor technique, with the monumental intensity of vibrating emotive suggestions and burning states of mind who masterfully merge making alive great tableaux vivants in which the formal element and the real data are transmuted in exclusive envolving emotive-chromatic sensactions that become, then, a vivid and sincere mirror of the intimate expressive and creative record of the artist and, thanks to a thought empathetic immedesimative will with th esurrounding environment, of those who sto looking and enjoying the beautiful fascination in the multicolored gradients of the intimate pictorial passages who know inebriate and rejoice the spirit, moving the spectator's sensibility. Monica Melani's amazing, chromatic and superior skills, are connoted to an immersive, lyrical painting that learnedly is oriented to the research of a powerful energetic dimension, released by a color that, while indissolubly combining with the lights and the cosmo's vibrations, incarnates the manifested and concrete principle of any genesis, being inquired and explored not in its physical meaning, but in its substantial appearance, as an evanescent shapeless luminescence, source of creation and regeneration, vibrating of prismatic gleams that, in their being generated, become themselves amazing and perfect shape. The author's mental knowledge and heart simplicity, treat the pictorial surface as a real action field, in which the emotions reveal themselves and the reality tranfigures through an authoritative help of an enchanting chromatic picture that builds up a bridge between the great mind strenght and the changing and multiple shape appearances, converting the splendid compositions in real dimentional portals that merge visible and invisible -through the energetic vibration ov the creative light- in a cathartic, purificatory figurative palingenesis in which the spectacular vision tempts the observer to compare and exchange his/her own original emotive impulses, reported naturally on the assigned pictorial spaces, making fascinating the narration over the feelings.
Testo del Prof. Giorgio Palumbi | Prof. Giorgio Palumbi's text

30/05/2015

Testo del Prof. Giorgio Palumbi | Prof. Giorgio Palumbi's text

Biennale Internazionale D'Arte dei Castelli Romani | International Biennal Art Exposition of Castelli Romani

Energia in azione al Mitreo nel Quadrante Corviale, è la proposta di Monica Melani. Che parla di vibrazioni, di nuove forme, di energie e di ritratti energetici. Ho alle spalle troppi studi di tipo storico-religioso per non pensarci subito: qui si chiamano in causa, evidentemente, le aure, le aureole, i nimbi. Concetti che rinviano l’uno all’altro, parenti stretti tra loro. Richiami alla luce, alla luce divina. Il nimbo, storicamente, è un cerchio luminoso che circonda il capo di esseri speciali, che rinviano alla bontà, a processi di sacralizzazione. L’aura o l’aureola circondano a loro volta i corpi gloriosi. Sono, in genere, luci a forma circolare, a forma di mandorla, secondo antiche tradizioni. Tutti simboli che rinviano probabilmente ad antichi culti solari, che rinviano all’energia soprannaturale, alla visibilizzazione della luce spirituale emanata, stando al Dizionario dei simboli di Jean-Eduardo Cirlot. Siamo nell’area asiatica, quando compaiono aureole, nimbi, aure. Che poi troveremo nell’ellenismo. Luci particolari, luminosità circondano infatti gli dei dell’Olimpo, la nuova generazione degli dei. Ma poi anche le figure eroiche, i grandi re, magari raffigurati nel momento della battaglia vittoriosa. Questi simboli luminosi passano poi nel mondo romano, riguarderanno gli imperatori divinizzati: se ne trova tracce nelle monete, in qualche catacomba. Perché questi sono simboli presenti, operativi anche poi nel cristianesimo, nell’arte cristiana. Basti ricordare che l’areola è il modo usuale di sottolineare la sacralità, la regalità del Cristo. Sarà poi presente anche con le figure di Maria, dei santi e degli angeli. Sono in genere cerchi color d’oro quelli che si ammirano in numerosi dipinti e raffigurazioni, intorno al loro capo. E persino intorno al capo dei quattro evangelisti (Enciclopedia dei simboli, Garzanti 1991). La stessa arte bizantina conosce analoghe rappresentazioni: tonde, più spesso, per ricordare defunti che si sono illustrati per virtù, che sono vissuti da santi, che si suppone quindi siano stati ammessi al cielo. O, a volte, aureole quadrate, per personaggi viventi, con richiami alla terra. Rappresentazioni, in questi casi, del centro dell’ energia spirituale, vale a dire dell’anima (Jean Chevalier, Alain Gheerbrant, Dictionnaire des Symboles, Robert Laffont, 1982). Un discorso a sé meritano gli angeli, figure luminose, mediatrici tra Dio e gli uomini. Ponte di comunicazione, nelle tre grandi religioni del libro, ebraismo, cristianesimo, islam. Spesso gli angeli hanno il capo cinto di luce, partecipano, ci dice Dionigi l’Areopagita, della luce divina. Emanano luce e calore. Dopo una certa eclisse gli angeli sono tornati a bussare alle porte della nostra attenzione nel secondo dopoguerra, hanno attirato un pubblico numeroso nelle sale cinematografiche in cui si proiettavano filmati che li vedevano protagonisti: basti ricordare l’angelo di Frank Capra che, nel 1946, conforta un aspirante suicida, che l’aiuta a combattere la perdita della fede, l’arroganza del potere: o rammentare il cielo sopra Berlino, di Wim Wenders, del 1987, dove compare un angelo affascinato dagli uomini, colpito dall’umanità; poi, il sequel Così lontano così vicino, dove l’angelo si trova a vivere in un difficile contesto urbano, in un città caratterizzata da traffici di armi, film porno ecc. E ancora, nel 1998, in Usa, Al di là dei sogni, quando l’angelo psicopompo traghetta verso un’altra vita l’anima dei defunti, prendendo l’aspetto di una persona amata. O Costantine, diretto da Francis Lawrence, che esce nelle sale nel 2005. In tutte queste rappresentazioni l’angelo è ben diverso dai predecessori. Semmai distribuisce conforto o disperazione, ma non interviene. Gli è precluso ormai il poter intervenire. Al più c’è Gabriele (una delle più interessanti e poliedriche delle figure mitiche) che permette al figlio di Satana di venire in terra. Per non parlare poi della rappresentazione angelica in Luc Bresson (Angel-A, Francia 2006), in cui l’angelo assume la fisionomia, l’aspetto di una bellissima donna in vesti succinte. Alta, bionda. Anche Robert Altman (Radio America, USA 2006) dà una rappresentazione dell’angelo ormai ben diversa da quella tradizionale, ché qui si tratta di un uomo che ha vissuto una morte traumatica, che è ancora legato alla terra. Sembra che gli angeli abbiano subito trasformazioni drastiche, abbiano perso la luminosità di un tempo. Ma è proprio così? Credo che gli angeli si siano presi una certa gentile vendetta attraverso l’esplosione del New Age, dove sono ritornati in tutto il loro splendore, magari in sembiante di piccoli esseri alati con affinità con gli antichi puttini grassottelli, con gli amorini: immagini che si sono collocate su oggetti in vendita come souvenir (tazze, penne, boccali, cartelle, scatoline, orologi, specchi, cammei, ecc.). La rivista Astrodonna, del dicembre 1995, spiega che tutti possono rintracciare il proprio angelo custode, grazie a particolari tecniche di meditazione. Possono entrare in sintonia con l’energia celeste; gli angeli tornano nei media, nei desideri, nell’immaginario di molti. Compaiono anche, gli angeli, con forza, grazie ad importanti testimonial: Pavarotti dichiara di essere stato salvato in un incidente aereo, occorso nel 1975 a Malpensa. Milva è stata liberata, dice, dalla depressione grazie a un intervento angelico. Si legano, di nuovo, queste figure luminose, foriere di speranza, al passaggio del millennio. Sono ricomparse, con loro, anche le aure, le aureole e i nembi. Certo, con diverse caratteristiche e valenze. Un tempo, rilucevano in mano a pittori illustri, confortavano i credenti inviando messaggi rassicuranti da vetrate di chiese e cattedrali, da piccole chiese campestri così come da solide mura di dimore signorili. Oggi, tutto appare diverso. L’aura, spiegano Franco Cerretti e Vittorio Sirtori (Dizionario New Age, Vallardi 1998), è in realtà un campo elettromagnetico che si irradia dal corpo fisico, di cui si può avere contezza attraverso appositi apparati scientifici. L’aura, nella loro interpretazione, è legata ai chakra, i sette centri energetici insiti nel corpo umano, di cui ci ha resi edotti già l’antico hinduismo. La si può quindi definire come una sorta di “serbatoio di energia quantificabile”. La si può osservare attraverso fotografie scattate da un particolare apparecchio, tramite il “metodo Kirlian”. Emergeranno così i corpi sottili, tipici non già dei santi, degli angeli soltanto: ma degli esseri viventi. Capaci persino, queste rappresentazioni fotografiche particolari, di evidenziare eventuali patologie esistenti. Monica Melani quindi, con i suoi ritratti energetici, si pone su un sentiero già ricco di scoperte, affrontato da noti studiosi quali Elemir Zolla e da gruppi, movimenti, individui spinti da diverse intuizioni e pulsioni, da quelle artistiche a quelle religiose o mistiche e spirituali. Fioriranno aure? Sbocceranno energie multicolori? Rappresentazioni energetiche impensabili? Per ora, è il momento della semina. Dovremo attendere per vedere la fioritura. Maria Immacolata Macioti.|“Energy in action at the Mitreo, Corviale” is Monica Melani’s proposal. It talks about vibrations of new forms, energies and energetic portraits. I have many historical-religious studies behind me to not think about it: Here, auras, halos and nimbuses. Concepts that refers to each other. References to the divin light. The nimbus, historically, is a bright circle that surrounds the head of special beings that recall to goodgness and holyness. They are, generally, oblong rounded lights, standing to the ancient traditions.Every symbol recalling ancient solar cults, supernatural energy, visualization of a released spiritual energy, standing to Cirlot’s symbols dictionary. When halos, auras and nimbuses appear, we are in an asiatic area. We’ll find those elements in Hellenism too. Particular lights surround the Olympus gods, indeed. The new generation of gods. Same for the heroic figures, great kings, maybe represented during a glorious battle. Those bright symbols appear, then, in the ancient rome era, referring to deified emperors: we can find hidden trace of them on coins and catacombs because those symbols were present and active in the christianism culture and in its art. It’s enough to mind about the halo as a symbol of Jesus’ sanctity. I twill be present in pictures portraying the Virgin Mary, saints and angels. They’re generally golden circles around their head and, furthermore, on the four evangelists head. (Enciclopedia dei simboli, Garzanti 1991). The same Byzantine art meets analog representations: rounded, often, to remember the deceased person who showed their virtues, who lived as sainds and –presumably– has been admitted in heaven. Or, sometimes, squared halos, for living figures, recalling the earth. In those cases, the representations are focused on the centre of the spiritual energy… the soul. (Jean Chevalier, Alain Gheerbrant, Dictionnaire des Symboles, Robert Laffont, 1982). Angels, bright figures, mediators between God and the human beings, deserve a separated topic. Source of connections, in the three big book religions, Islamism, Christianism and Judaism. Angels have often their head surrounded by light and participate, as St. Dionysius the Areopagite says, the divin light. They release light and warmness. After a certain eclipse, angels came back capturing our attention after the second world war, generating a big audience in cinemas, in several movies with angels as protagonists: Like Frank Capra’s angel (1946) who comforted a potential suicide, helping him fighting the faith loss, the authority’s arrogance: or remembering Wim Wenders’ sky over Berlin (1987), in which an angel, intrigued by the human beings, hit by the humanity itself; again, the sequel “So far, so close”, in which the angel lives a difficult urban context, in a city whose the main features were gunrunning, porn, ecc… And again, in 1998, in USA, “over the dreams”, in which the psychopomp angel brings the deceased people’s soul towards a new life, taking on the aspect of a loved one. Or Constantine, directed by Francis Lawrence, 2005. In all those representations, the angel is quite different from the predecesors. He shares comfort or desperation, but he doesn’t intervene. He can’t now. Sometimes it’s Gabriel, allowing Satan’s son to come to the earth. Again, the angelic representation in “Luc Bresson” (Angel-A, France 2006), in whch the angel takes on the aspect of a tall, blonde young woman. Even Robert Altman (Radio America, USA 2006) gives a representation of the angel that is different from the traditional one, because here we talk about a man who lived a traumatic death and is still bond to the earth. It looks like the angel figure have been transformed drastically, losing the brightness they had time ago. Is it so? I think angels took a “gentle” revenge against the New Age explosion, in which they came back in all their brightness, maybe resembling small winged beings, looking close to the ancient, pudgy little angels we see on a lot of products (cups, pens, boxes, clocks, mirrors, etc). The magazine “Astrodonna” from december 1995 explains that everyone can frind his/her guardian angel, thanks to particular meditation techniques. They can bond with the celestial energy; angels get back in media, desires and imagination of a lot of people. They also appear thanks to important testimonials: Pavarotti declared to have been saved during a plane accident occurred in 1975 in Malpensa. Milva has been freed, she says, from the depression thanks to an angelic intervention. Those bright figures bond, again, with the millennium path. With them, even halos, auras and nimbuses appeared again. Surely with different features and values. Once they were shining thanks to famous artists, comforting religious people sending reassuring images on the windows of small and big churches and cathedrals. Today it’s different. The aura, explain Franco Cerretti and Vittorio Sirtori (New Age Dictionary 1998), is actually an electromagnetic field irradiating from the physical body, of which we can have proof through specific scientific instruments. Auras is bond to the chakras, the seven energetic centers set in the human body, already known in hinduism. We can defind it as a countable energy container. We can observe it on photos shot by special instruments, through the Kirlian Method. Thin bodies will show up, then, not only resembling angels, but living beings. They can also highlight eventual exhisting illnesses. Monica Melani and her energetic portraits are then set on a path full of discovers, treated by famous academics as Elemir Zolla and by groups, movements and single people brought by several artistic, religious, mystical or spiritual intuitions. Will auras, multicolored energies or unthinkable energies rise? For now, it’s sowing time. We will have to wait for the flowering. Maria Immacolata Macioti
Testo di Maria Immacolata Macioti | Text by Maria Immacolata Macioti

24/11/2013

Testo di Maria Immacolata Macioti | Text by Maria Immacolata Macioti

(su Ritratti Energetici) | (About energetic portraits)

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